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Il laminato plastico e il motivo "Bacterio"

La collaborazione tra Abet Laminati e Ettore Sottsass e il gruppo Memphis, ha dato origine ad

un modo nuovo di concepire il laminato. Una committenza illuminata e coraggiosa da una 

parte e la straordinaria sensibilità al colore e la grande capacità di Ettore Sottsass dall'altra.
http://www.abetlaminati.com/ProductDetail.aspx?SKU=505SEI
http://www.abetlaminati.com/ProductSearch.aspx?q=memphis
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Particolare di una foto "rubata al mondo" scattata da Ettore Sottsass
Il libro "Foto dal finestrino" di Ettore Sottsass
Ventisei fotografie affiancate da altrettante didascalie: luoghi, volti, paesaggi un po’ da tutto il mondo. Sono le immagini a parlare, figure e situazioni di vita che non hanno neanche bisogno di essere commentate. L’immagine costituisce una forma di comunicazione alternativa alla parola. Foto dal finestrino” è una perla di ironia, divertimento, riflessione amara, che uno dei più grandi architetti italiani presenta a un pubblico troppo abituato, ormai, a scempi urbanistici, a case, a “montagne di stanze tutte uguali”, costruite senza minimamente pensare a chi, poi, ci andrà ad abitare. Una lezione di semplicità, e di umiltà architettonica, di cui dovrebbero prendere atto molti architetti prima di impugnare il mouse.

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Dal libro "Good Design"di Bruno munari
Pillole alimentari di diversi diametri, confezionate in astucci bivalve molto eleganti per forma, colore, materia, semitrasparenza e semplicità d'apertura.
Sia il prodotto stesso che l'astuccio e l'adesivo derivano tutti da una unica origine di produzione. Non quindi lavorazioni diverse su materiali diversi da montare poi in una successiva fase di finitura, ma una programmazione di lavoro molto esatta, certamente frutto di un lavoro di gruppo (team-work). L'oggetto è monocromo ma con sensibili variazioni di tono, ciò gli dà un aspetto appena sofisticato, che però incontra anche il gusto dei consumatori più lontani da una cultura attuale. Il colore è un verde, un certo verde molto noto sotto la denominazione popolare di "verde pisello", colore abbastanza bene calcolato fin dall'inizio della produzione e non più cambiato a tutt'oggi. Questo colore ha determinato influenze cromatiche anche nella moda e nell'arredamento intorno agli anni 20-30. La forma delle pillole è abbastanza normale benché ci si sia preoccupati di variarle di diametro; ciò che invece risalta per l'originalità, e nello stesso tempo la semplicità della concezione, è l'astuccio: la sua funzione prende forma in due elementi uguali e simmetrici, come si usa progettare oggi per ragioni di economia produttiva, concavi quanto basta per contenere le pillole di cui hanno già l'impronta sia della forma che del numero e della disposizione. I due elementi sono uniti, a perfetta tenuta, da un adesivo che svolge una doppia funzione: come cerniera-molla dal lato minore e come semplice adesivo dal lato più lungo. Tenendo l'astuccio "di coltello", come si dice, tra l'indice e il pollice e facendo una leggera pressione con i polpastrelli, l'astuccio si apre di scatto e mostra le pillole tutte bene allineate in ordine di grandezza. Le pillole potrebbero cadere a terra ma una puntina di adesivo le trattiene così che si possano staccare quando si vuole anche solo toccandole con un dito. Una delle caratteristiche tipiche di queste produzioni è la variazione nella serie. 
L'oggetto si inserisce con onore nella tradizione tecnologica di una produzione calcolata sia pure con estremo rigore ma non senza calore umano e sociale e, si può forse dire, con un leggero senso di humor.
Fonti:
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